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Cubo di bamba

by Derek Dick Decio

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1.
Intro 03:19
2.
3.
La Blatta 03:32
4.
5.
6.
Sacro Graal 05:09
7.
8.
9.
Derby 03:56
10.
11.
12.

about

Ci sono persone in grado di vedere la filigrana nelle cose, una reltà che non c'è o non c'è ancora.
Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso.
Si potrebbe sintetizzare cosi il primo disco, interamente autoprodotto e finanziato di "D.D.D." citando non a caso una frase di Guy Debord ne "La società dello spettacolo".
Guy Debord, che appare nell'intro del disco stesso con alcune frasi di commento per un film. Ed è proprio l'impossibilità alla realizzazione personale, collettiva, universale, la chiave di lettura del cd di Derek. Un senso di nichilismo, impotenza, rabbia, amore; un senso di morte ;ma al tempo stesso un inno alla vita vissuta "realmente", partendo dal presupposto che non esiste distinzione tra il vero ed il falso.
Il linguaggio utilizzato nel disco; crudo, orrorifico, violento, talvolta stupido ma mai banale ci proietta nel mondo di D.D.D. fatto di sofferenza, gioia, illusioni, sogni. Un mondo che parla della transitorietà dell'essere, della vita stessa. Un mondo che utilizza la droga come unica via d'uscita alla società massificata.
Come unica via d'uscita in questa montagna di merda.
Derek Dick Decio è parte integrante del suo disco.
Accompagnato dalle basi di Simone Paganelli (Laptop/ Drum machine), in feauturing con Nicola Boari (Salomè Lp) Derek stravolge i canoni tradizionali dell'hip hop italiano, oramai divenuto solamente merce di consumo per ragazzini che giocano a fare i papponi. Svuotandone il contenuto "gangsta" Derek si propone non di stare sopra il tempo (bit) ma addirittura di entrarci dentro.
Metriche quasi parlate assumono un tono "ferrettiano", dando ampio spazio ai contenuti, catapultando l'ascoltatore in un'atmosfera claustrofobica, oppressiva , fatta di suoni sporchi, artificiali, ripetitivi, sino ad arrivare al piu classico dell'hip hop.
Voce e metrica ispirata ad uno dei precursori dell'old school italiana "Kaos One", Derek si distacca da Kaos per lo stile, il taglio e soprattutto il contenuto nel fare rap.
Il progetto inizia nel 2009; gli interpreti ossia Simone Paganelli (ex Slp) e Derek hanno vedute musicali molto simili pur essendo fruitori di generi abbastanza diversi.
Simone grande ascoltatore di avanguardia contemporanea anni 60/70 , da Schoenberg, Webern, passando attraverso Feldman, Riley e Steve Reich fonda nelle sue basi una grande sapienza compositiva; mixando e campionando un po tutto quello che ha a che fare con la musica da lui ascoltata.
La chiave di volta del progetto però, piu' che la musica stessa, intesa come mera rappresentazione di una tecnica, è una grande voglia di cambiamento; nella musica, nell'arte, nella vita che quotidianamente andiamo ad affrontare. Piu'realisticamente è una presa di coscienza della pochezza spirituale, individuale, affettiva delle persone che formano la società odierna.
Derek è un grido, un'illusione mascherata dal volto anonimo, un calcio nel culo alle istituzioni, una provocazione piu' verso se stesso che verso gli altri, uno sputtanamento ai clichè che vengono imposti dall'alto, una mistificazione della fede, un lancinante urlo di sofferenza verso quella vita che forse non lo ha mai relmente rispettato e che non ha voluto mai farsi perdonare.
Attualmente D.d.d si è allontanato dalla scena musicale e si propone di fare concerti non appena troverà una casa discografica che lo pubblichi, gli faccia fare soldi, lo faccia chiavare in giro per il mondo e soprattutto lo tolga dal lavoro di commesso che lui diligentemente svolge presso "Centro comm.le degli orrori quartiere Navile" mandando a cagare ogni giorno clienti e personale, tornando ogni giorno a casa sempre piu stressato e con manie omicide.

credits

released June 15, 2010

Tutte le basi sono di Mr.Drey, tranne "il giorno della vergogna" e "Minestra Freddata" suonate da Susanna Laterza; gli arrangiamenti de "L'ora del candore" sono di Susanna Laterza; Nicola Boari suona le chitarre in "La caduta degli dei".
Nicola canta in "Sacro Graal" e "Il giorno dell'infausto", la Tona nel ritornello di "Il giorno del candore".
Mr. Drey ringrazia, in ordine cronologico: Nicola per avermi riaccolto, Alberto per avermi fatto tornare la voglia di suonare, Derek Dick Decio per averci creduto immediatamente e Sacco per avermi insegnato quel poco che ho recepito.
D.d.d. ringrazia: P.J Edo per la pazienza e la collaborazione, Nicola per il supporto quoioso, Alberto per le grandinate vitruviali, Giulia per essersi sorbita tutte le anteprime dei pezzi, tutti quelli che
mi disprezzano e che credono di potermi battere su un foglio stampato del cazzo.

foto e assemblaggio copertine del gianca

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Derek Dick Decio Bologna, Italy

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